
Per il centenario di Renato Zangheri (1925-2025)- Le note del Presidente Walter Tega
L’Associazione Centro Studi e Ricerca “Renato Zangheri” celebra quest’anno il centenario della nascita di Renato Zangheri con un ciclo di iniziative volte a ricordare una figura che, sotto molteplici aspetti, ha assunto un rilievo di livello nazionale e internazionale.
Renato Zangheri è stato un intellettuale di grande qualità che si è misurato senza timidezze con nella battaglia delle idee allora molto intensa nel nostro paese; ha condotto ricerche pionieristiche sul mondo contadino e sul paesaggio agrario in Italia; fin dalla sua tesi di laurea ha dedicato una attenzione alle formazione delle socialismo che sia è fatta via via più intensa fino al suo compimento, consegnato ai tre volumi di un’opera densa, problematica e fondamentale non solo per gli studiosi.
Si è dedicato, intrecciando tradizione, teoria, politica e pratica al compito che la Costituzione democratica e antifascista ha affidato alle autonomie locali coprotagoniste nella crescita di uno stato moderno e attento alla vita dei cittadini e alle prerogative delle persone.
In qualità di professore anche dell’Università di Bologna ha formato il pensiero economico generazioni di studenti e di allievi.
Politico eminente ha scelto, ancora giovanissimo, di iscriversi al Partito Comunista Italiano dove ha assunto progressivamente ruoli di militanza, di elaborazione culturale e di direzione locale e nazionale come attestano anche i suoi discorsi parlamentare che abbiamo pubblicato di recente insieme alla Camera de Deputati.
Amministratore lungimirante, si è misurato con un programma di sviluppo e di rinnovamento che ha contribuito a dare della nostra città un volto largamente apprezzato in Italia e in Europa.
È stato sindaco della nostra città dal 1970 al 1983 e la sua capacità di governo, la sua ansia di emancipazione, di promozione umana e di libertà, il suo spirito realizzativo sono vivi ancora nel ricordo dei cittadini bolognesi e italiani.
Quella a cui Zangheri dedicò la sua attenzione era una città che, amministrata da sindaci comunisti che rispondono al nome di Dozza e Fanti, dei quali ha sempre conservato grata memoria insieme all’insegnamento, e da giunte di opposizione come le sue, si erano dedicate alla ricostruzione, al riscatto, alla crescita democratica e civile di una città duramente provata dalla guerra.
Renato Zangheri seppe interpretare al meglio quella tradizione e anzi da essa trasse gli elementi per un programma di adeguamento della città nuovo e ambizioso.
L’apprezzamento che ancora ci viene da quegli anni sta nel fatto che nel corso delle sue sindacature giunse a compimento quel programma che voleva la città a misura d’uomo.
Una città votata al bene comune dei cittadini, impegnata nella piena realizzazione dei quartieri, momenti di estensione della partecipazione dei cittadini alla vita democratica, di iniziative universalistiche volte, oltre che al cittadino, alla persona come la casa, il lavoro, la salute, l’istruzione, il riconoscimento della diversità, l’attenzione alla pace, alla solidarietà internazionali, all’Europa e soprattutto alla cultura intesa come strumento di emancipazione e di formazione del pensiero critico delle persone.
Ma anche una centro dalla strategia della tensione che trovo il suo culmine nel vile attentato neofascista nella strage della stazione del 1980.
È certo doveroso dedicare a Zangheri i meriti e risultati raggiunti nel suo ruolo di amministratore.
Ma oggi, il compito di una Associazione pubblica come la nostra resta quello di dedicare la sua attenzione, la sua ricerca e le sue iniziative a una personalità che ha saputo conquistare una collocazione eminente per il semplice e straordinario fatto di avere intrecciato con sapienza e rigore lo studio e la ricerca, la battaglia delle idee e la capacità di realizzazione delle stesse, l’azione politica di parte e le cause della cultura e della civiltà e infine di rendere tutto ciò sostanza di una vitalità che ha imposto la sua figura tanto sul piano nazionale quanto su quello internazionale.
A questi principi è ispirato il convegno nazionale “Guardando al futuro. Un uomo, una città, l’Italia, l’Europa: Renato Zangheri 1925-2025”, in programma a Bologna il 22 e 23 maggio 2025 presso la Sala dello Stabat Mater (Piazza Galvani 1), che conta sulla presenza di studiosi, storici, politici, sociologi, urbanisti, amministratori di diversa formazione provenienti da molte università e da tante città d’Italia, sarà l’occasione per restituire profondità a una voce colta, radicale e appassionata, ancora oggi capace di parlare al presente.
Walter Tega
Presidente del Centro Studi e Ricerche “Renato Zangheri”
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